PAOLO BETTINI

Il Campione e la sua Terra

Paolo Bettini, campione olimpico e campione del mondo di ciclismo, promotore delle bellezze della sua terra.

“Credici sempre fino in fondo e sogna in grande.”

Paolo Bettini, soprannominato Paolino o il Grillo, nato a Cecina nel 1974 e cresciuto a La California, nel comune di Bibbona, ha ereditato la grande passione per il ciclismo dal babbo Giuliano. Professionista dal 1997 al 2008, Paolo Bettini si è aggiudicato numerose classiche, tra cui la Liegi-Bastogne-Liegi (2000, 2002) e la Milano-Sanremo (2003). Nel 2003 ha vinto il campionato italiano. Tra il 2002 ed il 2004 ha conquistato tre coppe del mondo. Nel 2004 ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene e la prova di ciclismo su strada ai mondiali svoltisi a Salisburgo nel 2006 ed a Stoccarda nel 2007. Dopo il ritiro, dal 2010 al 2013, ha svolto l’incarico di commissario tecnico della Nazionale Italiana di ciclismo su strada. Il ciclismo è stato ed è tuttora la sua vita.

Cosa ami di più della tua terra?

Sono nato a Cecina e da sempre vivo tra La California e Riparbella. È un angolo di Toscana compreso tra il mare e le colline dove la tranquillità regna per 10 mesi l’anno; l’atmosfera cambia e si anima in luglio ed agosto con l’arrivo dei turisti. Ecco, apprezzo la possibilità e la fortuna di poter vivere in un territorio dove si vive in armonia con la natura.

Ci regali alcuni tra i momenti più emozionanti che hai vissuto nella tua carriera da professionista?

Fortunatamente ho vinto tanto. Credo che la vittoria della Liegi-Bastogne-Liegi del 2000, che poi è stata la prima vera grande vittoria della mia carriera, abbia cambiato radicalmente il mio approccio al professionismo. Vincere quella gara e sentire il dovere di dimostrare che non era stato un caso, mi ha responsabilizzato molto e soprattutto mi ha fatto capire che niente è impossibile e che i limiti molte volte ce li creiamo noi stessi nella nostra testa. È in quel momento che mi son detto: credici sempre fino in fondo e sogna in grande”.

C’è un percorso al quale sei particolarmente legato?

Uno degli aspetti belli che offre questo territorio agli amanti della bicicletta è l’opportunità di pedalare sempre in tranquillità; anche questo ha contribuito alla mia crescita. Tra i miei percorsi preferiti ci sono quelli dove testavo la mia preparazione e le mie condizioni psicofisiche prima di una gara. Il tracciato più completo e veritiero è il cosiddetto “giro dei Soffioni”: si parte da Marina di Bibbona e si procede in direzione Volterra, passando per le colline di Pomarance e immergendosi nella Valle del Diavolo di Larderello. Il nome Valle del Diavolo è dovuto alla presenza dei soffioni boraciferi sul territorio; fu proprio questo paesaggio ad ispirare Dante Alighieri per descrivere l’Inferno nella sua Divina Commedia. Da qui si scende verso Castagneto Carducci, Bolgheri, per poi fare rientro a Marina di Bibbona.

È vero che quando si pensa solo alla prestazione agonistica non ci si gode il panorama circostante oppure si riesce comunque a cogliere la bellezza che abbiamo intorno?

È vero. Presi dai test di valutazione e dalla foga agonistica si perde la visione d’insieme. Soprattutto non si ha il tempo di fermarsi per godere dei panorami e del contesto in cui si pedala; cosa che ho scoperto una volta terminata la carriera. Le prime volte che mi sono trovato a pedalare con i miei amici, mi è venuto spontaneo fermarmi per ammirare il panorama o per fare una foto ad un borgo. E loro ironicamente mi dicevano: “Paolo guarda che è sempre stato così; solo che te andavi troppo forte e non avevi tempo”.

Mi hai confessato che da ragazzino, con i tuoi amici, entravi a Le Esperidi per guardare le partite di calcio. Cosa provi nel tornarci dopo tutti questi anni?

La verità è che con i miei amici si entrava con la scusa di vedere le partite di calcio, ma in realtà andavamo a trovare le ragazzine ospiti del campeggio. Le Esperidi sono da sempre un riferimento turistico per Marina di Bibbona. Un posto particolare, immerso in una pineta fantastica affacciata direttamente sulla spiaggia. Tornarci dopo tanti anni mi ha fatto fare un tuffo indietro nel tempo e contemporaneamente ho apprezzato quanto sia stato investito in questi anni per rendere eccellente la struttura.

Sei testimonial di tante iniziative; in particolare mi viene in mente il progetto Bike&Taste e la Green Fondo Paolo Bettini programmata per domenica 5 giugno 2022. Ce ne vuoi parlare?

Da quest’anno sono testimonial e promotore del progetto Bike&Taste. Ne approfitto per ringraziare il Comune di Pomarance che ha creduto in questa iniziativa, la quale si pone l’obiettivo di promuovere il territorio proprio puntando sul cicloturismo. Il mio ruolo è quello di accompagnare le persone nel “cuore caldo della Toscana” (ossia la zona dei soffioni) e guidarle alla scoperta della natura, della cultura e dell’enogastronomia. È in questo quadro che va ad inserirsi e completarsi La Green Fondo Paolo Bettini, la gran fondo che da 23 anni prende il via da Pomarance. L’edizione 2022 vorrei che rappresentasse la ripartenza, dopo due anni di fermo a causa della pandemia, e che fosse l’occasione per far conoscere un territorio unico. Richiamare l’attenzione sulla geotermia, una forma di energia alternativa, pulita e rinnovabile trovo sia un bel modo per dare un contributo personale alla mia regione. La bici e la geotermia fanno entrambe parte di una visione ecosostenibile del mondo; ed io credo in questo connubio.

Che giro mi consiglieresti di fare partendo da Le Esperidi?

Da Le Esperidi consiglio di dirigersi verso Bibbona e poi percorrere la “Strada del Vino” per giungere alla Locanda dell’Aioncino, dove si può fare una pausa per gustare una deliziosa colazione energetica. Da lì si prosegue verso Bolgheri, Castagneto Carducci, Monteverdi Marittimo, Canneto per poi rientrare a Le Esperidi, passando da Casale Marittimo. È un giro di circa 80 km, impegnativo ma fattibile, se preso con il giusto spirito, concedendosi il tempo di godere i profumi e le bellezze del luogo ed i suoi prodotti. Il giro offre infatti l’occasione di fermarsi a fare visite degustative alle eccellenti cantine immerse tra i vigneti e la macchia mediterranea, ai frantoi, dove viene prodotto il rinomato olio extravergine di oliva, ed ai tipici ristoranti, in modo da poter fare un’esperienza sensoriale completa del territorio.

Per finire. Mi sapresti dire quanti km hai macinato in bici finora?

Posso dirti che complessivamente, dal 1981 ad oggi, ho percorso con la bici circa 1.000.000 di chilometri.

S.A.

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